THAILANDIA # 2 - Avventure buddhiste di una viaggiatrice maldestra

PREMESSA:

Con questo racconto non intendo mancare di rispetto alla filosofia buddhista che apprezzo molto e che sto cercando di capire meglio, non intendo neanche riportare veritร  sul buddhismo, ho solo voglia di raccontare la mia esperienza nel cercare di barcamenarmi nella cultura thailandese.

Tutti i fatti riportati sono realmente accaduti.

La perfetta combinazione tra kitsch e decadenza del Wat Tham Khao Pun, il tempio nella grotta vicino Kanchanaburi, mi incuriosisce oltremodo e mi regala una strana calma senza tempo.

Apparentemente abbandonato, si rivela vivo grazie ad infiniti dettagli che catturano prepotentemente la mia attenzione: candele sciolte, bastoncini dโ€™incenso bruciati, vecchie offerte di riso e frutta rattrappita, vestiti da cerimonia incellophanati, luci al neon da discoteca, buddha di tutte le dimensioni e in tutte le posizioni consone, bottigliette dโ€™acqua con cannuccia come offerta e altri ninnoli indecifrabili dalle mie capacitร  intellettive.

Tutto sommato si sta bene qui sotto, non credevo di potermi sentire cosรฌ a mio agio in un posto tanto macabro. Chiudo gli occhi, respiro e mi godo questo inaspettato momento di pace. 

Sbaaaaam un enorme pipistrello mi sfiora la testa, poi un altro e un altro ancora.

โ€œChe combinazione, proprio ora?! Cavolo ma quanti siete?โ€ Ho il riflesso di proteggermi la testa con il pareo che copre la nuditร  delle mie gambe (nei templi non si puรฒ entrare in pantaloncini), ma, temendo che i buddha del tempio ci possano rimanere male, e sono veramente tanti, ci ripenso immediatamenteโ€ฆ e comunque ho sentito dire, da fonti certe, che non รจ vero che i pipistrelli si attaccano ai capelli.

Un bel respiro, prendo coraggio e mi faccio strada in un tunnel seguendo un neon fucsia anni โ€˜80 che mi porta in una grotta piรน profonda e piรน grande, piena di buddha, non tutti dallโ€™aria simpatica.

โ€Ma questa รจ la casa dei pipistrelli, anzi il loro condominio, ma che dico condominio, cittร ! Ce ne sono infinitiโ€ฆ che faccio rimango?โ€

โ€œWay outโ€ cโ€™รจ scritto laggiรน alla mia destra sotto un neon verde non meno anni โ€˜80 di quello fucsia, sono salva!

Mentre sto uscendo, perรฒ, ho la tentazione di voltarmi verso uno dei buddha, quello con il viso piรน sorridente di tutti. Mi guarda negli occhi, io lo guardo negli occhi e, senza un motivo preciso, decido di tornare indietro e sedermi davanti a lui mentre i pipistrelli svettano allegri da un buco allโ€™altro della grotta passando neanche troppo lontano dalla mia testa.

Il buddha dagli occhi sorridenti e dalle dita lunghissime, che devo contare perchรฉ mi sembrano essere piรน numerose del dovuto e invece no, mi dice: โ€œAbbi fiducia nella vita, Glenda!โ€ Menomale che me lo dice in inglese e non in thailandese cosรฌ lo riesco a capire bene. Con quella sua aria benevola me lo ripete, chissร  forse pensava che non lo stessi ascoltando: โ€œGlenda, trust life!โ€

Imbambolata gli osservo le spalle, mi domando come mai siano cosรฌ ampie, forse ha fatto nuoto e mi perdo nelle sue dita affusolate che devo contare di nuovo perchรฉ mi sembrano sempre di piรน e, forse, prima avevo contato male.

Non riesco a calcolare quanto tempo siamo rimasti in contemplazione lโ€™uno dellโ€™altra, piรน io di lui che lui di me sicuramente , ma ad un certo punto il buddha dall'espressione benevola e le spalle ampie perchรฉ forse ha fatto nuoto e le dite affusolate che sono cinque per mano le ho contate tante volte e ora ne sono sicura, mi dice una cosa che mi fa commuovere. Tanto.
โ€œGlenda tu sei amata, Glenda tu sei amore!โ€  

Rimango lรฌ, con le lacrime che dagli occhi scivolano rapide su guance e collo confondendosi con il sudore e il cuore che non so se sia fermato o stia battendo piรน forte. Fa caldissimo, i pipistrelli continuano a fare quello che hanno sempre fatto non curanti della mia esperienza mistica. Cerco di respirare profondamente.

"Buddha cโ€™รจ qualche altra cosa che mi vuoi dire?โ€

Tutto tace, anche i pipistrelli, evidentemente รจ giunto il momento di uscire dal ventre della terra ma, pensandoci bene, visto che ci siamo, una domandina io ce lโ€™avreiโ€ฆ

โ€œBuddha, troverรฒ l'amore della mia vita?โ€ Mi sorride ancora di piรน come per prendermi in giro, che matto mannaggia, la mia รจ una domanda seria, altrimenti non avrei mai osato disturbarlo.

Niente, nessuna risposta e, mentre mi guarda con quegli occhi sereni, mi domando perchรฉ i lobi delle sue orecchie siano cosรฌ lunghi, tanto da sembrare quasi la proboscide degli elefanti, chissร , forse rappresentano la loro calma e ponderatezza.

โ€œGlenda ti ho giร  risposto, abbi fiducia nella vita, tu sei amata, tu sei amore.โ€ 

โ€œOk, ho capito, grazie!โ€ In poche parole ha fatto il vago, accettiamo anche questo!

Ahโ€ฆ cโ€™รจ un'altra cosa importante che mi ha detto all'inizio del nostro incontro e che mi sono dimenticata di riportare: โ€œAccogli la sofferenza, guardala in faccia e prendici il tรจ insieme, non girare la testa dallโ€™altra parte, c'รจ qualcosa di prezioso in lei.โ€

Continuo a sudare e a piangere.

Comunque poi alla fine mi fa capire che se mi rilasso, il mio cuore si apre e quindi troverรฒ il fidanzato.

โ€œWay outโ€, mi infilo nei cunicoli pieni di ragnatele che mi porteranno di nuovo nel mondo, quello in cui splende il sole. Mi sento leggera e connessa. Non ho paura. Grazie Buddha!

Circa un mese dopo l'esperienza della grotta di Kanchanaburi sono uscita da un altro tempio, il Wat Yum Tu a Chiang Mai, incazzate nera, non con Buddha, ma con l'insegnante di meditazione tutto vestito di bianco e la sua aria da โ€œio sono equanimeโ€.

โ€œA me non interessa raggiungere lโ€™illuminazioneโ€, ho sbraitato dentro di me e ho aggiunto โ€œthe path to enlightenment is not for humans, Iโ€™m so happy to be human and not enlightened, mio caro americano esaltato come tutti gli americani!โ€

Ed ecco che, in un batter dโ€™occhio, ho giร  infranto varie linee guida del nobile ottuplice sentiero buddhista e annullato gli effetti della meditazione sul respiro. Ma poichรฉ tutto รจ impermanente, e il prof ce lโ€™ha ripetuto almeno venti volte nellโ€™arco di due ore, anche i miei peccati lo sono. Impermanenti. Temporanei. Momentanei. Come tutto nella vita!

Pensandoci bene, KK (leggi Chei Chei) il monaco che ha guidato il ritiro di meditazione nella campagna della Thailandia del nord, ci ha spiegato che, per i buddhisti, non esiste il concetto di peccato, perchรฉ per loro non cโ€™รจ nessun Dio a cui disobbedire. 

Questa, per me, รจ stata una rivelazione. Qui non cโ€™รจ dio e il mondo รจ stato creato dagli elementi, quindi, Siddharta Gautama Buddha era uno di noi, anzi ho letto che chiunque raggiunge lโ€™illuminazione diventa un buddha e che nellโ€™arco della storia ce ne sono stati svariati.

Io, comunque, non sarรฒ tra questi perchรฉ, tanto, il nirvana non fa per me. Ma non sarรฒ troppo attaccata alla vita materiale? Mi devo segnare questa domanda da fare al monaco nel prossimo ritiro.

Con un inglese perfetto (ovvio รจ americano) e una voce degna del miglior speaker radiofonico, lโ€™insegnante equanime dagli abiti bianchi ha esordito cosรฌ (lo riporto in italiano per facilitare gli eventuali lettori e lettrici non avvezzi alla lingua anglofona):

โ€œStudiando e applicando gli insegnamenti del Buddha chiunque puรฒ raggiungere lโ€™illuminazione e chi raggiunge lโ€™illuminazione non sentirร  piรน dolore, paura, solitudine, noia, odio, rabbia, tristezza, eccโ€ฆ (eccetera lo dico io perchรฉ non mi ricordo tutto, ma lui รจ stato impeccabile) e la sua mente sperimenterร  solo pace, calma, serenitร  e contentezza con gioia.โ€

Allettante, vero? Rimango un attimo interdetta.

No, per me non รจ tanto allettante. La prima cosa che la mia mente ribelle ha pensato รจ stata:

โ€œIo voglio sentire tutto nella vita, anche il Buddha nella grotta mi ha ricordato di accettare la sofferenza. Voglio accogliere la vita cosรฌ comโ€™รจ, con tutte le sue sfumature anche di dolore, paura, solitudine, noia, odio, rabbia, tristezza, eccโ€ฆ (scrivo eccetera perchรฉ non mi ricordo tutte le emozioni negative che lui ha saggiamente riportato) quello che voglio imparare a fare รจ gestire quello che sento con un cuore compassionevole e sincero, un corpo ricettivo e una mente presente.

Ma se cโ€™รจ il rischio che non sentirรฒ piรน nulla, e che neanche il piacere sarร  piรน un piacere, allora.. I donโ€™t wanna be enlightened, sorry!โ€

Altro che equanimitร , sento il sangue ribollire. 

Oh, un poโ€™ di sana rabbia che brucia nel petto e si aggira anche nella gola perchรฉ gli vorrei comunicare quello che penso, vediamo se poi avrรฒ il coraggio di prendere il microfono e dirgliene umilmente quattro.


Comunque secondo me, ho capito male io, perchรจ quello che ci rende stupendamente umani รจ proprio il nostro sentire. Sto facendo tanto per accogliere tutte le mie emozioni, sto finalmente capendo che nel mio cuore cโ€™รจ posto per tutto quello che sento, che non cโ€™รจ niente da buttare o evitare, sto veramente abbracciando la radical acceptance che insegna Tara Brach (insegnante di meditazione e scrittrice) e ora mi devo sentir dire che, se al semaforo mi rode perchรฉ ho fretta, devo spostare lo sguardo sul cielo e apprezzarne la bellezza?

Cavolo, ma questa รจ istigazione alla manipolazione della mia esperienza interiore.

Certo che lo guarderรฒ e apprezzerรฒ il cielo, ma prima lasciami sentire quello che sento.
Magari faccio una pausa, un respiro per poter fare un poโ€™ di spazio, certo, ma non mi far girare la testa da unโ€™altra parte senza prima aver accolto e respirato la mia incazzatura. 

Senza mancare di rispetto al filone del pensiero positivo, ma a volte questa attitudine a voler vedere solo le cose belle, mi sembra come mettere la cioccolata sulla cacca. Bella questa metafora, vero? Non lโ€™ho inventata io, lโ€™ho presa in prestito da una bravissima insegnante di mindfulness con cui ho studiato e praticato perchรฉ secondo me rende benissimo lโ€™idea.

Quindi, io al semaforo, se mi arrabbio, mi arrabbio! Mi fermo per riconoscere e sentire cosa sta succedendo, permetto alla mia rabbia di essere lรฌ senza provare ad aggiustare nulla, poi vado un poโ€™ piรน in profonditร  con interesse e cura domandandomi โ€œdi cosa ha bisogno la parte di me che รจ sofferente?โ€ e la nutro con lโ€™auto-compassione.

E quando, forse, qualcosa sta cambiando in me e, forse, la rabbia si sta dissipando, tutti al semaforo, mi suonano con insistenza perchรฉ sono rimasta immobile cercando di sentire quello che cโ€™era da sentire e mi incazzo ancora di piรนโ€ฆ ma non avrei fatto meglio a girare la testa per guardare il cielo e gli uccellini? Forse la cioccolata รจ buona anche se sa leggermente di cacca!

Non lo soโ€ฆ secondo me nella vita รจ importante sperimentare e verificare autonomamente il percorso che piรน ci si addice senza abbracciare dogmi o superstizioni, lo diceva anche Buddha, โ€œnon credete a quello che dico, non รจ una questione di fede ma si tratta di verificare in modo indipendenteโ€ le sue quattro nobili veritร : c'รจ la sofferenza; c'รจ una causa o un'origine della sofferenza; c'รจ una fine della sofferenza; c'รจ il Sentiero che conduce fuori dalla sofferenza, ossia l'Ottuplice Sentiero.

Fica questa cosa del non credere in quello che Buddha insegna senza prima verificarlo di persona, perรฒ poi ecco che arriva la contraddizione (perdonatemi buddhisti, non voglio mancarvi di rispetto, ho solo le idee poco chiare). Lโ€™ultimo dei cinque ostacoli alla realizzazione รจ il dubbio. Il dubbio si riferisce alla mancanza di fiducia nella propria capacitร  di praticare la meditazione e di raggiungere il nirvana (e ci sta), o nella validitร  degli insegnamenti buddhisti. Ecco, beccato!

Ma come, per poter investigare le Quattro Nobili Veritร , non devo mettere tutto in dubbio e fare come San Tommaso perchรฉ nel Buddhismo non ci sono dogmi?

In Thailandia si contano oltre 40.000 templi, se ne trovano letteralmente ovunque. Io rimango sempre incantata dalla varietร  delle decorazioni kitsch e pompose, dai colori sgargianti, dai buddha dorati, verdi e persino fuxia e anche dal lato decadente dei templi meno frequentati. Nella cultura buddista thai non ci sono divinitร  ma se ne vedono spesso nei loro luoghi di culto, vengono principalmente dal Myanmar e dallโ€™India, โ€œnoi siamo aperti e tollerantiโ€ ci ha detto la guida, โ€œche male cโ€™รจ ad accogliere le divinitร  degli altri popoliโ€.

Infatti che male cโ€™รจ!

In un tempio ai confini con il Myanmar, dove sono capitata per caso seguendo in motorino una famiglia vestita a festa nel suo pickup nero, ho visto la gente inchinarsi e pregare davanti a qualsiasi cosa: statue di scimmie, elefanti, tigri, galli, monaci, cani, serpenti, alberi, fogliettini dorati e persino falli di legno e pietra.

Ho visto anche le renne ma babbo natale non c'era, ho controllato bene, perรฒ cโ€™erano dei simpatici coniglietti con in mano il cartello di benvenuto, cavalli di tutte le taglie, un sacco di maialini che sembrano dei salvadanai e Minnie. Certo, mancava giusto lei nel tempio e, ovviamente, i bussolotti per le offerte in ogni dove.

Alcuni luoghi di culto sembrano piรน parchi di attrazioni che templi, con barchette azionate dalle offerte e statue di monaci e monache che si muovono a comando.

โ€œ20 Bahtโ€ mi ha detto, a modo suo, un ragazzetto sordomuto indicandomi una delle collanine di fiori gialli che teneva in mano. โ€œMa che ci faccio, dove la metto?โ€ Gli ho chiesto a modo mio. Mi indica i vari buddha e poi, sempre a modo suo, mi dice โ€œwishโ€.

Ho girato parecchio per il parco storico di Sukhothai, ci sono cosรฌ tanti buddha che รจ difficile scegliere quello giusto a cui offrire i fiori. E se poi gli altri ci rimangono male? Non voglio fare torto a nessuno!

Mi sembrava brutto scegliere il piรน bello, il piรน grande, il piรน maestoso, di solito sto sempre dalla parte dei deboli e degli sfigati, ma questa volta ho sentito un grande richiamo verso di lui, mezzo dorato, mezzo diroccato con il tramonto alle spalle, qualche candela gialla sciolta ai suoi piedi e bastoncini dโ€™incenso sparsi qua e lร .

Appena depositata la collana di fiori gialli ai suoi piedi, ho chiuso gli occhi, ho portato le mani giunte al petto e ho iniziato a scagliare verso il povero Buddha vecchio di almeno 800 anni, una serie spropositata di favori.. Favori per me, per i miei cari, per il mondo e la lunga litania รจ andata avanti fino a quando un uccellino monello gli ha fatto la cacca in testa e questo escremento rimbalzandogli sul naso รจ finito tra le sue gambe.

Improvvisamente ho capito perchรฉ ero lรฌ, per ringraziare. Chi esattamente dovessi ringraziare non lo so, perรฒ sentivo che era quello il mio desiderio piรน grande.

Ho capito che volevo ringraziare la vita, la Thailandia per avermi accolto e, giร  che cโ€™ero, ho ringraziato pure buddha, non si sa mai che abbia sentito quello che gli avevo detto poco prima.

Una scritta su un albero del tempio Wat Umong recita: โ€œYou get what you work for, not what you wish forโ€ (Ottieni ciรฒ per cui lavori, non ciรฒ che desideri). Ho fatto bene a ringraziare tanto i miei desideri non li avrebbe ascoltati nessuno, almeno qui in Thailandia.

Certo che un piccione che caga in testa alla statua del buddha non deve avere proprio un buon karma. Chissร  se quando muore andrร  all'inferno? Ah no, non c'รจ l'inferno per i buddhisti, mi sembra di aver capito che la peggior punizione sia reincarnarsi, perchรฉ questo vuol dire che non hai raggiunto lโ€™illuminazione nella vita precedente e quindi ti trovi, di nuovo, su questa terra, per soffrire.

Ma quante cattiverie escono dalla mia penna, se continuo cosรฌ faccio una brutta fine, peggio del piccione!



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