Perché sono VEGANA?

Vuoi sapere cosa mi ha spinto a diventare vegana? Oggi te lo spiego!

Quanto ho pianto guardando i documentari sulla triste e patetica vita degli animali negli allevamenti intensivi! Ho pianto così tanto che ad un certo punto ho dovuto smettere di guardarli e di mangiare carne, non me la sentivo più di contribuire a tanta sofferenza.

Era l’epoca in cui avevo una specie di cresta colorata in testa, odiavo tutto e tutti, e un cavatappi arrugginito ornava il mio decolté. È stato il movimento punk a spiegarmi che alcune persone scelgono di non mangiare animali e altre non mangiano né animali né i loro derivati, si parla quindi della scelta vegetariana o vegana.

All’inizio non riuscivo proprio a capire queste persone veg, "gli animali sono fatti per essere mangiati", pensavo, e inoltre mi sembrava una privazione troppo grande per me che non mangiavo praticamente nessuna verdura fino ai 18 anni… momento della trasmutazione, della presa di coscienza, della scelta che alcuni definiscono radicale, invece per me è stato semplicemente un passaggio naturale. Sono trascorsi ben 27 anni da quel momento - che solo a scriverlo mi crescono ancora più capelli bianchi – e io ne sono sempre altrettanto felice!

All’inizio non riuscivo nemmeno a sedermi a tavola se c’erano animali morti nei piatti degli altri. Mi sentivo profondamente triste per quelle povere bestiole che avevano vissuto una vita in schiavitù per fare una fine ancora peggiore. Gli occhi mi si riempivano di lacrime e il fegato di rabbia. Che ingiustizia, mi dicevo, perché gli esseri umani sono così crudeli. Non riuscivo ad accettare che per alcune persone gli animali fossero mero cibo volto a soddisfare il fabbisogno nutrizionale e i peccati di gola, mentre io li consideravo quasi membri della mia famiglia.

Perché sono vegana? 

Perché mangiare esclusivamente cibi di origine vegetale mi fa sentire in armonia con me stessa e il resto del mondo! Essere vegana contribuisce a rendermi felice.

Ma anche le piante soffrono! Possono obiettare alcuni con fare spesso accusatorio. Sì, è vero, ne sono convinta anch’io, ma non mi sento di poter paragonare il loro dolore a quello degli animali, è una questione di empatia, mi sento più simile a una mucca che a un carciofo!

Con l’alimentazione vegetale la mia salute è notevolmente migliorata, soffrivo di un mal di testa quasi “invalidante”, sinusite, dismenorrea e colite spastica. Tutto sparito dopo solo pochi mesi di veganismo, pur ingurgitando ancora solo poche verdure!

Non mi sento di dire che mangiare esclusivamente piante faccia bene a tutti, a me sicuramente sì, almeno fino ad ora! Io mi sento quasi sempre piena di energie, riesco a fare lunghi trekking senza problemi, trascorro tante ore sulla bici affrontando salite impegnative… insomma quello che mangio sembra essere il giusto carburante per me!

Sono persuasa che non esista un solo modo giusto di nutrirsi e che questo sia adatto a tutti gli animali umani, ciò che conta, a mio parere, è la consapevolezza che QUELLO che mangiamo ha un impatto sul mondo, sul nostro corpo e che contribuisce a renderci ciò che siamo. Anche COME mangiamo ha la sua importanza, io lo considero alla stregua di un atto d’amore verso me stessa (certo è facile per me che sono una buona forchetta, sarebbero tentate di dire alcune malelingue) e quindi verso l’universo...vabbè, magari sto esagerando un po’! 

Il veganismo, per me, non è un semplice regime alimentare.

Ho provato a seguire tante diete diverse durante l’adolescenza ma non ci sono mai riuscita. Io vedo il veganismo come una filosofia di “vita in armonia”, in quanto non prevede lo sfruttamento di altri esseri viventi, per quanto possibile. Io lo vivo così.

Perché dovrebbe essere una modalità estrema? Inoltre, chissà perché c’è così tanto odio contro i vegani!? Ci sono addirittura pagine sui social, e libri, che cercano di smontare questa filosofia e che non tengono conto del fatto che ognuno di noi ha bisogno di seguire la propria strada e deve essere libero, quindi, di potersi ispirare a diverse filosofie o teorie. Molto spesso non ce n’è una via più valida di un’altra, ma c’è quella che si confà maggiormente ai nostri bisogni in quel determinato momento della vita. Durante il corso di studi in osteopatia ci hanno proposto tre diversi workshop di nutrizione, non ce n’era uno uguale all’altro, affermavano tutti principi diversi, se non opposti.

Chi aveva ragione? Forse tutti. Servono pazienza, consapevolezza e apertura mentale per scegliere cosa mangiare in base a come quel determinato cibo ci fa sentire nel corpo-mente-spirito. Bisognerebbe andare oltre gli stereotipi, le imposizioni dell’industria alimentare, le credenze popolari e la scusa di non avere tempo per cucinare o di fare la spesa.

Beh… effettivamente ripensando a quanto ero intollerante nei primi anni di veganismo, in cui consideravo i carnivori quasi come degli assassini, a quanto veleno sprizzavo dai miei pori, a quanto spocchiosamente pensavo di essere nel giusto, beh… un po’ capisco chi è contro i vegani. Ma solo un po’!

Quindi… scegliamo con consapevolezza ciò che infiliamo nelle nostre fauci, ascoltiamoci, mettiamoci in discussione e confrontiamoci con curiosità.

Un paio di volte ho provato a mangiare il pesce, così per verificare se fossi veramente libera di scegliere cosa mangiare o se l’ideologia vegana mi stesse in qualche modo ingabbiando e quindi limitando. Beh, ho capito al primo boccone che gli animali marini non fanno per me. E gli animali terrestri? Mmm… nemmeno loro, non mi sono mai sentita tentata in questi lunghi anni. È come se mi si chiedesse di mangiare un pezzo di plastica, cioè un qualcosa che per me non è commestibile, semplicemente perché per me, ad oggi, gli animali non sono cibo, per lo meno non il mio.

Ovviamente lo sono per tante altre popolazioni che vivono in condizioni estreme e il cui territorio non offre altra possibilità, ma non per me che posso scegliere tra tanto ben di dio vegetale. In viaggio mi è un po’ più difficile e mangiare vegan può diventare noioso… ma fin ad ora mi è sempre andata bene!

A volte qualcuno mi dice che do troppa importanza al cibo e perdo troppo tempo a cucinare ma mangiare vegano, con gusto e consapevolezza, mi rende felice.

Sono circa quindici anni che insegno Pilates e pratico altri sport senza avvertire nessuna carenza. Se vuoi provare il mio metodo di insegnamento, clicca sula foto qui sotto!



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